Un convegno a Roma per il 19 giugno 


Il CIFA, Centro Internazionale per l’Infanzia e la Famiglia, lancia un grido di allarme al nuovo Governo in carica, e lo fa organizzando un Convegno, dal titolo “Come ti vorrei: l’adozione del futuro” proprio per sottolineare come a causa delle diverse giurisprudenze esistenti a livello internazionale ci sia un serio rischio di limitare l’azione adottiva per le famiglie italiane.
In Italia sono 74 gli enti autorizzati è già questo non è visto di buon occhio dai paesi stranieri, un po’ per l’elevatissimo numero (si pensi che nessun paese arriva ad averne più di 10) un po’ per la confusione che generano le diverse modalità in cui questi enti operano in materia di adozioni. (Questo il primo punto di riflessione: l’Istituzione, oltre a stabilire, applichi controlli più severi sul rispetto degli stessi)
Allo stesso tempo, le autorità italiane intervengono solo qualora si verifichino casi limite, non attuando invece una politica di intese e accordi con le autorità centrali straniere (laddove esistano) o con le autorità di competenza dell’adozione internazionale. Questo fa sì che spesso l’Ente autorizzato si trovi nella difficoltà di accettare situazioni a rischio, in cui lo stato di adottabilità del minore non sia sempre e facilmente verificabile.


“E’ necessario” – sottolinea Gianfranco Arnoletti, presidente del CIFA – che il nostro Paese sburocratizzi definitivamente il tema delle adozioni, agevolando sia il lavoro degli Enti preposti, sia la lunga ed interminabile attesa delle coppie desiderose di diventare genitori. E’ arrivato il momento che l’Italia sviluppi accordi bilaterali che pongano fine a situazioni di incertezza e soprattutto che tutelino il minore rendendo l’adozione internazionale effettivamente sussidiaria”.


VITA NON PROFIT

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