“La sentenza della Seconda Sezione Penale di Milano è giuridicamente condivisibile ma lascia aperto un amaro interrogativo sulla possibilità di evitare tale condanna se l’Italia e la Germania avessero trovato un’intesa”. Così l’avv. Gian Ettore Gassani, Presidente dell’Associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani, che nel 2009 ha avuto modo di conoscere da vicino e approfonditamente la vicenda di  Marinella Colombo.


 


“Se nulla può eccepirsi sul piano del diritto – spiega il matrimonialista – atteso che se sottrazione di minori c’è stata, essa non poteva che essere riconosciuta, tuttavia allo stesso modo non si può negare la complessità della vicenda, nella quale ha avuto un ruolo primario lo Jugendamt, l’autorità tedesca che decide delle sorti dei minorenni in Germania”.


 


“Resta adesso il dubbio sulla conservazione del rapporto della madre con i suoi figli, tuttora residenti in Germania presso il padre”, osserva il Presidente dell’AMI. E continua: “Se la madre deve pagare per ciò che ha fatto, non è giusto che paghino soprattutto i figli nel diventare orfani di una madre viva”.


 


“Quali saranno le conseguenze psicologiche in danno di questi bambini?”, si domanda l’avv. Gassani, così concludendo: “Evidentemente non è il Codice Penale che può risolvere il problema, ma l’apertura di un doveroso dialogo dei due coniugi attraverso l’intervento dei rispettivi Paesi di origine”.


 

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