Il primo mutuo per divorziati del Giappone consente a coloro che si devono separare di non ritrovarsi annegati dai debiti. Battezzato con il nome di “Re”, per quelli che ricominciano da zero o quasi la propria vita, il prestito aiuta i divorziati a coprire i costi dei pagamenti legali e delle spese di mantenimento e offre un tasso di interesse inferiore a quello di una carta di credito, a cui in passato un numero crescente di divorziati giapponesi si sono affidati. “Non è che stiamo raccomandano di divorziare”, spiega Yoshimi Aoki, portavoce della banca Ogaki Kyoritsu, che ha sede a Gifu, nel Giappone centrale. “Ma vogliamo che le persone si sentano più a proprio agio visitando le banche per chiedere una consulenza su questi temi”, aggiunge. Anche se il Giappone ha una percentuale di divorzi bassa, rispetto a Usa ed Europa, il numero dei matrimoni falliti è in aumento negli ultimi anni. Nel 2006, ci sono state due cause di divorzio su mille, con un aumento rispetto all’1,7 del 1996, secondo statistiche governative. Il tasso di divorzio negli Stati Uniti è pari nel 2005 a 3,6 casi ogni mille, mentre in Russia è del 5,5 e nel Regno Unito del 2,8. In Giappone, coloro che vengono dichiarati responsabili del divorzio, per infedeltà per esempio, devono pagare in media agli ex partner 4 milioni di yen, vale a dire quasi 50mila euro, secondo il quotidiano Mainichi. Il portavoce della Ogaki Kyorits Bank dice che in passato i divorziati hanno cercato spesso di liquidare i debiti relativi alla loro separazione con prestiti al consumo o carte di credito, trovandosi a pagare un interesse annuo del 15-20 per cento. Ma con il nuovo mutuo per divorziati si possono ottenere fino a 5 milioni di yen pagando un tasso variabile che oggi è al 5,8 per cento. Intanto l’indice sulla fiducia delle imprese manifatturiere è rimasto invariato a settembre a più 23 rispetto alla lettura del giugno scorso e appena sopra le attese degli economisti, che stimavano un più 22, segno che le imprese giapponesi sono ancora abbastanza ottimiste in questo trimestre. Invece le loro aspettative vanno peggiorando nel prossimi tre mesi, come mostra l’indice per dicembre che rallenta a più 19. I mercati stanno guardando con attenzione i dati per capire quando sarà il prossimo rialzo dei tassi di interesse. Il prossimo meeting di politica monetaria del board della Banca centrale di Tokyo si terrà i prossimi 10-11 ottobre. Il rapporto Tankan indica inoltre che le grandi imprese giapponesi vedono per l’anno fiscale 2007-08 un incremento delle spese capitali dell’8,7 per cento, contro attese di un più 7,5 per cento. In particolare, le imprese manifatturiere vedono le spese capitali crescere nello stesso periodo del 12,1 per cento, mentre le aziende del terziario vedono un più 6,7 per cento.


 


Fonte: Il Denaro 

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