È stata applicata in Italia la legge spagnola del 2005 che prevede la possibilità di sciogliere il vincolo matrimoniale dopo tre mesi e senza separazione su richiesta anche di un solo coniuge.
Con un provvedimento innovativo (sentenza 1723/2009) il Tribunale di Firenze ha accolto l’istanza di divorzio di una donna fiorentina che, dopo essersi sposata in Italia con un cittadino spagnolo, era andata a vivere in Spagna dove però il rapporto con il marito era naufragato. Per la pronuncia del divorzio il Tribunale non ha atteso di recepire la sentenza del giudice spagnolo, ma ha direttamente applicato in Italia la legge straniera poichè considerata la sola idonea a regolare il rapporto tra i due coniugi.
Sussistendo la giurisdizione italiana, poichè uno dei coniugi è cittadino, il Giudice fiorentino ha ritenuto di applicare l’articolo 31 della legge 218/1995 secondo cui il divorzio dev’essere regolato dalla legge nazionale comune dei due coniugi al momento della domanda. Se la legge comune manca, si applica la legge dello Stato in cui il rapporto coniugale è stato vissuto per più tempo.
Nel caso in questione la donna aveva provato di aver vissuto la maggior parte del tempo in Spagna e, pertanto, il Tribunale di Firenze ha deciso di applicare la legge spagnola. In particolare “diviene irrilevante che (divorziare) sia conseguibile all’esito di un percorso che prevede il meccanismo della doppia pronuncia (di separazione prima e di divorzio poi) ovvero con un’unica pronuncia. Quel che davvero rileva è che le valutazioni di politica sociale operate dal legislatore straniero siano conformi a quelle del legislatore italiano, ossia sottopongano a un vaglio giurisdizionale, e non meramente amministrativo, la verifica delle condizioni previste”.
La legge spagnola non è risultata in contrasto con i principi fondamentali della Costituzione e dell’ordinamento italiano, pertanto era l’unica legge applicabile al caso di specie essendo trascorsi poco più di tre mesi dalla celebrazione del matrimonio.


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