Nel corso della vita matrimoniale è stato un vigile urbano, ma dopo la separazione coniugale ha intrapreso la carriera professionale con ottimi risultati.


La nuova attività ha concesso alla ex guardia municipale dei guadagni nettamente superiori rispetto al lavoro precedente, profitti tali da indurre la ex consorte a chiedere un aumento dell’assegno di mantenimento.


Il Giudice adito (Tribunale di Mantova) ha dato ragione alla ricorrente, sancendo il diritto alla maggiorazione richiesta. Decisione poi confermata anche dalla Corte d’Appello di Brescia.


La questione è giunta, infine, innanzi agli Ermellini i quali, ribaltando le precedenti pronunce, hanno annullano il provvedimento impugnato e rinviato il caso al Tribunale di Mantova.


La Suprema Corte ha statuito che l’assegno di mantenimento alla ex moglie non cambia se il marito, diventato libero professionista dopo la separazione, si è arricchito. Al contrario il mantenimento andrà aumentato nel caso di maggiori guadagni, dovuti alla progressione di carriera, già intrapresa durante il matrimonio (Cass. n.20204 del 26.9.07)


Giustamente, la Cassazione ha ritenuto che l’ex coniuge potrà partecipare alle “fortune” dell’altro, se i miglioramenti di quest’ultimo fondano le loro radici sul contributo offerto dall’ex durante la vita coniugale.  

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