Può ottenere un risarcimento economico il marito costretto a rinunciare ai rapporti sessuali con la moglie a seguito delle complicazioni di un intervento chirurgico al quale si è sottoposta la donna. La Cassazione torna a difendere il diritto alla vita sessuale confermando il risarcimento dovuto da una Azienda Sanitaria Locale della Puglia non solo per la donna che a seguito delle complicazioni di due operazioni non era più riuscita ad avere rapporti sessuali, ma anche nei confronti del marito.


I coniugi pugliesi negli anni novanta avevano portato in giudizio davanti al Tribunale di Trani un ginecologo dell’ospedale di Barletta perchè, dopo un intervento di isterectomia da lui eseguito, la donna era stata nuovamente operata a Bari per complicazioni e disturbi (tra cui l’incontinenza urinaria) senza però riuscire a risolverli. Chiamati in causa chirurgo e Azienda Sanitaria Locale, il Tribunale di Trani e la Corte d’Appello di Bari riconobbero nel 2005 il diritto ad un risarcimento danni pari a circa 90mila euro per la donna e 26mila euro per il marito. Il risarcimento è stato pienamente confermato dalla Terza Sezione Civile della Cassazione, sentenza n. 19092.


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