FINO AL 30 MARZO AL MUBA  DI MILANO


IN MOSTRA LE OPERE DI BRUNO MUNARI DEDICATE ALL’INFANZIA.


PROTAGONISTI ASSOLUTI I BAMBINI


 


 


C’è un posto dove le opere d’arte si devono toccare e gli scaffali sono pieni di libri senza testo, un posto dove l’unica regola è la fantasia. Gli ospiti, di età rigorosamente compresa tra i due e i sei anni, sono pregati di “toccare” il più possibile. MUBA, il Museo dei Bambini di Milano, presenta infatti dal 28 gennaio al 30 marzo “Vietato non toccare. Bambini a contatto con Bruno Munari”, una mostra rivolta al pubblico delle scuole dell’infanzia e dei nidi, attraverso le opere che l’artista e designer ha dedicato loro in oltre 70 anni di attività. In collaborazione con ABM (Associazione Bruno Munari) ed Edizioni Corraini, sono state selezionate, pescando nella vasta produzione dell’artista milanese, le opere più vicine alla sensibilità, alla curiosità e alle esigenze dei bambini.
Scoperta, meraviglia, esperienza tattile e visiva, sperimentazione pratica e soprattutto loro, i bambini, sempre al centro dell’esperienza artistica. Munari amava ripetere che “un albero è l’esplosione lentissima di un seme” e non è difficile riconoscere in questa frase il significato da lui attribuito alla parola “crescita”. Un percorso che non ha mai fine, appunto un’esplosione continua che vive di stimoli e curiosità.
Come in un gioco di scatole cinesi, “Vietato non toccare” invita i bambini a scoprire il mistero di oggetti in apparenza tutti uguali, di uso quotidiano, e proprio per questo misteriosi. I sassi del mare, una formica, nicchie rivestite di cachemire, pelle, metallo e plastica. La parola d’ordine è “gioco”, l’imperativo è “verifica con le tue mani”, l’unica cosa che è proibito fare è restare in disparte.
Munari considerava i bambini esseri meravigliosi e ha sempre visto nei loro giochi dei “passatempi serissimi”. Nel 1977, con il libro “Fantasia”, scriveva che “C’è sempre qualche vecchia signora che affronta i bambini facendo smorfie e dicendo stupidaggini. Di solito loro guardano con severità queste persone invecchiate invano; non capiscono cosa vogliono e tornano ai loro giochi, giochi semplici e molto seri”.
Con il gioco “Più e meno”, su tavoli retro illuminati, si potranno comporre paesaggi verosimili o fantastici con tessere trasparenti. “Ogni tessera – spiegava Munari – ha un colore diverso, immagine di una possibile composizione ideale: un albero, altri alberi, un muretto, un ponte, delle nuvole bianche. Le combinazioni possibili sono qualche miliardo”.
Questo percorso sensoriale accompagna i bambini alla scoperta dei Prelibri, realizzati dall’artista per i piccoli che ancora non sanno leggere. Maneggiabili, colorati, costruiti con rilegature e materiali inusuali, questi libri da esplorare, sfogliare e “giocare” si possono reinterpretare e ricomporre. L’ultima area della mostra propone infatti la creazione di un proprio personalissimo Prelibro. Un po’ come nella Storia infinita di Michael Ende, i Prelibri prendono per mano il pre-lettore e lo portano al di là del testo, alla scoperta di un mondo che spesso, a causa delle imposizioni scolastiche, sembra tutto tranne che divertente.
“Come si fa a far capire quanto è bello leggere a chi ha deciso di non farlo solo perché, a scuola, è stato costretto a leggere libri noiosi e difficili?”, si chiedeva Munari. La risposta è arrivata con quelli che lui stesso definì i “libri illeggibili”, senza testo, ponti di fantasia indispensabili per attraversare quella “esplosione lentissima” che è la crescita.

Triennale di Milano
Viale Alemagna, 6 – Milano
www.triennale.it

Orari per le famiglie
Da martedì a venerdì: ore 17:00
Sabato, domenica e vacanze scolastiche: ore 10:30; 12:00; 14:30; 16:00; 17:30

Orari per le scuole
Da martedì a venerdì: 9:30; 10:15; 11:00; 11:45; 13:40; 14:20.
Prenotazione obbligatoria al n. 02.439.804.02

Biglietti
Bambini: 8 euro
Scuole e gruppi: 6 euro, ingresso gratuito per gli insegnanti.


 


 


tratto da LA REPUBBLICA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *